occhio secco

Sindrome dell’occhio secco

Alterazione del film lacrimale: sindrome dell’occhio secco

La sindrome dell’occhio secco è una patologia comune che colpisce – a seconda dell’area geografica – circa il 20% della popolazione, con un incremento dei sintomi in età avanzata.

grafico diffusione occhio secco


grafico diffusione occhio secco

•La maggior parte dei casi di sindrome dell’occhio secco (80%) sono originati da una deficienza delle ghiandole di Meibonio (che secernono lo strato lipidico).
• Quando lo strato lipidico si assottiglia, tende a scomparire in pochi secondi dalla superficie del film lacrimale.
• Lo strato acquoso, non più protetto, evapora rapidamente e lascia la cornea priva di protezione.


Sintomi

occhio secco

I sintomi percepiti sono:

• Occhi “sabbiosi”
• Sensazione di dolore / bruciore
• Fotofobia: percezione di fastidio causato da luce intensa (sole) o, ad esempio, al buio per i fari delle auto
• Blefarospasmo: il battito delle palpebre può diventare sempre più frequente, senza apportare alcun sollievo
• Ridotta acuità visiva
• difficoltà a leggere da uno schermo, guidare di notte, guardare la televisione
• Difficoltà a portare le lenti a contatto

Cause

TRATTAMENTI MEDICI 
Molti medicamenti possono alterare la capacità dell’occhio di produrre lacrime.

CHIRURGIA OFTALMICA 
Le fibre nervose sono uno dei componenti della cornea che consentono di percepire l’ambiente e rispondere alla fragilità del flusso lacrimale:
· Se il film lacrimale si deteriora, si percepisce un fastidio e si battono le palpebre.
· Il battito delle palpebre fa contrarre le ghiandole di Meibomio, con conseguente secrezione dello strato lipidico, a protezione dell’occhio.
Nel corso di alcuni interventi chirurgici, vengono recise le fibre nervose corneali e si rileva una riduzione della naturale sensibilità della cornea.
A causa dell’alterazione prodotta sul film lacrimale, la cornea non rileva più correttamente le sensazioni, le palpebre si contraggono con minore frequenza, sollecitando meno spesso le ghiandole di Meibomio. Si configura così la sindrome dell’occhio secco.

SQUILIBRI ORMONALI
Le donne risultano, in genere, più esposte alla sindrome dell’occhio secco a causa dei frequenti cambiamenti ormonali e dell’assunzione di contraccettivi orali. I disturbi dovuti ad ipotiroidismo sono spesso responsabili della secchezza oculare.

SCHERMI 
Osservare concentrati uno schermo (TV, smartphone, tablet, ecc.) porta a battere meno le palpebre, l’azione meccanica necessaria per la secrezione da parte delle ghiandole di Meibomio.
Meno battiti vuol dire meno contrazioni delle ghiandole. Le secrezioni restano nelle ghiandole, si accumulano e, alla fine, occludono le ghiandole (con il rischio di infezioni localizzate come il calazio).

INFEZIONI / ALLERGIE 
· Qualsiasi fenomeno che porta a un processo infiammatorio può potenzialmente alterare il funzionamento delle ghiandole di Meibomio e causare la sindrome dell’occhio secco.
· Ne segue un circolo vizioso: l’indotta alterazione della pellicola lacrimale promuove la persistenza del processo infiammatorio e la mancanza di protezione contro gli agenti esterni.

ALIMENTAZIONE
La carenza di Omega 3 aumenta il rischio di secchezza oculare.

ESSICCAZIONE 
II film lacrimale è alterata dalla secchezza dell’aria in ambienti in cui risultano attivi i condizionatori, fattore che può fare emergere una fragilità latente e portare alla sindrome dell’occhio secco.

INQUINAMENTO 
Quando l’aria circostante è inquinata, le micro particelle sospese creano irritazione ed una potenziale infiammazione delle palpebre.
L’infiammazione si diffonde agli annessi oculari, incluse le ghiandole di Meibomio. Il leggero edema che si forma è sufficiente a ostruire il dotto escretore. Ne consegue, come minimo, una ridotta secrezione delle ghiandole e, in alcuni casi, episodi ricorrenti di calazi.

ETÀ
Storicamente, l’età è stata una delle principali cause della sindrome dell’occhio secco. Con l’invecchiamento, le ghiandole di Meibomio tendono a:
· diventare scarse
· diventare più “pigre”
· essere meno attivate dal calante tono muscolare della palpebra

Soluzioni terapeutiche

Tradizionalmente, ci sono due soluzioni terapeutiche:

  • Soluzioni palliative: si tratta di soluzioni che non curano ma semplicemente offrono sollievo al paziente. Il loro impiego deve, quindi, essere permanente.
  • Soluzioni curative: forniscono una risposta durevole o persino definitiva al problema patologico. Sono somministrate puntualmente e la frequenza spesso dipende dall’età e dallo stile di vita del paziente.